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mercoledì 2 luglio 2014

Vintage 2014

Ringraziando Conci Rinaudo per foto e ispirazione, parte vintage 2014, il gusto del retrò. Che è tutto nel profumo di atmosfere. Nel vecchio che comunque sembra o è sempre meglio del nuovo. Nel patrimonio della memoria. Nel gusto delle riscoperte. Nel fascino di forme che troviamo decisamente più originali.
Vintage 2014 è una riflessione.
Vintage 2014 forse è anche una partenza.
Già. L’aria che tira ci riporta indietro di qualche decennio. Lo annusiamo nella moda, nella musica, nelle tasche. Però è anche quella del futuro. Abbiamo vissuto troppi anni senza un domani in vista, insomma incollati a un presente zeppo di cose e svuotato di sogni, speranze e progetti. Al più avevamo smanie e pruriti, mai belle audacie. Con il lato B più o meno per terra possono tornare in testa e nelle mani piccoli e grandi spunti, colpi di genio, voglia di avventure.
E magari anche una sana brezza romantica.
Perché è anche questo, vintage 2014: un viaggio sentimentale. Non nei rimpianti d’epoca ma nelle emozioni gioiose. O almeno che come tali vogliamo vivere. Perché gli oggetti di culto sono un fatto di cultura e costume. E allora vuol dire che siamo davvero capaci di portare nel cuore qualcosa che non c’è più, di farlo in qualche modo rivivere, di comprendere che un po’ di passato è ancora desiderabile.
Vintage potrebbe essere l’autentico domani. Quello che ci libera dalla corsa forsennata a un’inutile e fredda avanguardia e ci riconsegna a valori di qualità, creatività, durata. Vintage resiste. E questa è già una lezione.

Che per migliorare si deve affinare quello che di buono e grande abbiamo, non stravolgerlo. Le grosse brame di convulsa modernità si sciolgono come neve al sole. A sfidare il tempo, e non è un caso, è sempre quello che appartiene a un mondo che ha pensato, amato, rispettato, costruito.

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