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lunedì 30 giugno 2014

La canzone di Mario

Questa di Mario è la storia vera che scivolò nel fiume a privamera.
E ci scivolò davvero. Tanto da inzupparlo. Che non fu dramma perché il tepore del sole in qualche ora fece la sua parte e lo restituì asciutto alle sue pedalate di ritorno ma che qualche spavento lo procurò. Mentre i pescatori sulla riva tenevano d’occhio i segnali dei galleggianti quello splash inaspettato arrivò come un gesto troppo sconsiderato o troppo audace. Troppo.
Chi poteva immaginare fosse solo una tragicomica combinazione di circostanze? Neanche Mario. Che curiosamente rimase pure in sella come se volesse cimentarsi in una prova di acqua-bike.
E poi le risate. Quelle di sollievo. Quelle del pensiero che si riavvolge e rivede tutti gli spezzoni di una sequenza che farebbe invidia al più provetto degli stuntmen. Quelle del chisseneimporta della maglietta stinta addosso, delle scarpe più o meno da buttare, dei capelli che fanno a meno del gel. Quelle di un’avventura da raccontare con tanto di applausi di sottofondo.

Perché la storia che scivolò nel fiume a primavera questa volta non è volata in cielo e ancora vive.    

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