Questione
di spirito. Che alla fine la mente lo governa, il corpo. E d’accordo. Ma avete
mai fatto caso a come gira la ruota? E’ il circolo virtuoso. Il corpo si
alleggerisce e prende un altro respiro, restituisce alla testa l’impulso e l’energia
si diffonde nell’aria.
Cosa
poi inverta il passo e faccia diventare vizioso il circolo è un fatto, un
attimo, una scheggia. La ferita duole e si mette in moto il perverso percorso
negativo.
Insomma
è su questo punto che in qualche modo, a forza di pensare, sperare, provare,
bisogna inventarsi la controleva. Se è impossibile impedire il down, bisogna
solo lavorare sulle motivazioni per l’up. Già, le motivazioni.
In
effetti credo poi che, parlando di circuiti, entri in gioco l’attivazione. Fino
a quando c’è una, davvero anche una sola, spinta all’euforia, abbiamo l’interruttore
a portata d’occhi e mani.
Mi
accorgo che la memoria dell’euforia, infatti, è un propulsore eccezionale…
Mica è una formula magica, lo so. Però è uno stimolo potentissimo!
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