Ci
vorrebbe il sarto e neanche basterebbe. Saremmo capaci di trovarne uno di
dubbie abilità e scarso zelo.
Siamo
messi così. Egoisti o individualisti, ditelo un po’ come vi pare, fino alla più
pericolosa e inspiegabile stupidità. Non esiste un mondo vivibile se non
facciamo di onesta e buona volontà una ricchezza.
Mi
irrita perfino l’idea che qualcuno mi bolli di ingenuità o banalità.
Almeno
per tornaconto vogliamo renderci conto che infangare la vita non farà che farci
vivere nel fango? Ecco, tutto qui. Insomma se proprio la sensibilità non è nel
vostro dna fatene una questione pratica.
Non
possiamo continuare a pensare che quello che avviene fuori dalla nostra porta
di casa o dalla nostra zona di comfort o dal nostro spazio di interesse o
piacere non ci spezzi prima o poi le gambe o ci cambi i connotati.
Non
possiamo crederci superiori ad altri.
Non
dobbiamo insultare la grandezza del creato.
E,
francamente, neanche svilire l’umanità a un’accozzaglia di esseri mediocri
cocciuti maligni feroci.
La
vogliamo calda e fredda, a gusto personale. Senza un briciolo, e dico davvero
un briciolo, di riflessione, apertura, lungimiranza, senso di giustizia. Tutto per
una brama così ridicola e insensata da far accapponare la pelle.
Ma
vaffanculo, verrebbe proprio spontaneo, all’imbecillità che ci ha reso gregge
senza midollo e senza cuore.
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