Belli
o brutti, buoni o cattivi. Finiscono.
Gli
anni finiscono come i giorni, i mesi, le stagioni. Sempre per lasciare il posto
a quelli dopo. Per insegnarci che niente è per sempre e che il tempo non si
ferma mai. Le rughe, gli eventi, i ricordi, si accumulano, qualche volta si
mescolano e si dilatano altre volte corrono paralleli o giocano a nascondino.
E
a ogni fine ci ostiniamo a pensarci. A quello che è stato e a quello che sarà. Come
se potessimo, potessimo davvero, tenere il filo o cambiare pagina.
Forse
è questo il senso dei diari, dei progetti, della memoria e dei desideri. L’idea
di avere le mani sulla vita, nella storia.
Allora
più che propositi ho sogni presenti. Nulla intorno al quale impigliarmi e
niente da vagheggiare con grandi dichiarazioni di volontà. Solo passi, momento
dopo momento. Perché non ci sono sorrisi che voglio perdere o rinviare. Non posso
permetterlo, non posso permettermelo, tutto qui.
E
un po’ di entusiasmo, lo so, mi metterà le ali.
Nessun commento:
Posta un commento