La
visuale pittoresca di dense architetture in un groviglio di profili singolari,
di volte irregolari, di piani discontinui scorre sotto un loggia dalla quale
due turisti ammirano il panorama aperto. Il decoro del luogo, l’ordine grazioso
dei vasi, il tempo fermo regalano un’atmosfera rarefatta. Ogni pietra e ogni
crepa sembrano emanare l’odore della pazienza lucana. Quasi l’impronta di un
garbo sapiente e sobrio, quello della terra e della fatica, quello del contegno
forte e schivo. Il passo sospeso sulla gradinata verso l’angolo che sfugge alla
vista è una nota perfetta che racchiude tutta la poesia della salita e
dell’arcano che qui è vita e morte.
(Acquerello di Fabrice Moireau)
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