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lunedì 30 aprile 2012

J. Egan: Il tempo è un bastardo


Geniale e incandescente.
Intorno a Bennie Salazar, musicista punk e poi discografico di successo, e alla sua assistente Sasha, ruota una galleria di personaggi e co-protagonisti, familiari e amici, in una serie di racconti che si intrecciano in una fitta trama di ragioni, relazioni, risposte.
Il tempo è un bastardo è ambientato fra la San Francisco di fine anni ’70 e la New York dei giorni nostri con una struttura complessa, originale, scabrosa dove i riferimenti di spazio e tempo si rincorrono, si alternano, si confrontano, si scontrano. Storie di ferocia e fragilità in un’altalena di emozioni, fallimenti, entusiasmi, miserie.
Jennifer Egan sconvolge e incanta per il ritmo e il linguaggio: uno stile colto eppure ruvido e graffiante. Un libro forte, a tratti decisamente duro e doloroso. Un’analisi umana e di costume condotta con profonda e appassionata severità, fino alla crudezza della verità nel vortice del delirio di libertà o di potere come nelle pieghe delicate della sensibilità e della sofferenza.
Il tempo è un bastardo mette il dito nelle piaghe del tempo, della società, dell’esistenza. Nell’illusione, nelle allucinazioni, nella beffa del destino…
Jennifer Egan ripercorre la sbronza degli anni ’70 con tutto il mix di fermento, miti, droghe, sogni ma anche quello che ne resta o che è ostinatamente trattenuto nella testa, le svolte successive, le trasformazioni. Il gioco, a volte terribile, del presente e del passato, il baratro tra generazioni e tra giovinezza e vecchiaia, la potenza della dedizione, lo sfinimento dopo la gloria e il perfido tranello dei miraggi.  
Ecco, c’è tutto questo e molto altro ancora in Il tempo è un bastardo in un mosaico di colori, suoni e parole che affascina, spaventa, svela. Jennifer Egan, racconto dopo racconto, affronta con affilata lucidità atmosfere, sfumature, dinamiche emotive e sociali.
Un capolavoro di “letteratura alternativa”: storia e sociologia calate nella magia del romanzo. E’ una lettura impegnativa perché la narrazione schietta e incalzante smaschera una realtà difficile e disarmante, a tratti addirittura spietata, scandagliando con brutale vigore le umane inquietudini, la degenerazione del giornalismo e dello star system, il disagio sociale, i vaneggiamenti più o meno collettivi, il sarcasmo del tempo…
Un grande libro.
Jennifer Egan, Il tempo è un bastardo, Minimum fax edizioni.

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