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lunedì 8 ottobre 2012

Il tempo delle stelle


Non ci diamo il tempo delle lacrime bianche, quelle della commozione di struggente tenerezza. Dobbiamo correre, inseguire un pianto che abbia radici solidi o una gioia palpabile. Dobbiamo correre perché il pensiero non ci basta o forse ci avvilisce.
Non ci diamo il tempo del sogno che non riposi nel sonno. Abbiamo paura di non toccarlo mai.
Non ci diamo il tempo del sorriso che non stia appiccicato ad una circostanza consueta.
Abbiamo bisogno di ragioni, di motivi che giustifichino tutto.
Non ci ritroviamo nel tempo perché ci scivola dalle mani mentre lo viviamo. E se le nuvole non fanno intravedere gli occhi che vegliano sulla nostra notte non riusciamo ad immaginarli. Facciamo fatica a dare alla fantasia quello che merita. Facciamo fatica a goderne, soprattutto.
Non c’è alito che non sia respiro. Non c’è attimo che non porti vita. Eppure non possiamo sentirlo. Dobbiamo correre. Come se la sosta non fosse ristoro, ma resa. Come se il tempo altro non fosse che il nostro affanno.
Ma al nostro passo l’ombra che segue non è solo impietoso incalzare. E’ anche armonia di una mente che sfama il piacere di una frazione di tempo per ascoltare il battito del cuore. Il diluvio dei sensi. No, la pioggia cadenzata che ci inzuppa, goccia dopo goccia, con cheto ma profondo scorrere. Sono qui...

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