Una
legge saggia e moderna libera la musica live dai lacciuoli della burocrazia. Purtroppo
non avviene in Italia ma in Inghilterra dove il Live music act permette da
ottobre 2012 a
pub e piccoli locali con capienza inferiore alle duecento persone di organizzare
esibizioni live senza le onerose procedure che di fatto le impedivano o almeno
le scoraggiavano.
E’
evidente che la nuova normativa aiuterà i locali a migliorare l’offerta alla
clientela e aumenterà le occasioni soprattutto per le band emergenti. Più
concerti, più diffusione della musica, più giro d’affari, più libertà
culturale.
Dovremmo
e potremmo prenderne esempio! Sappiamo che la crisi ha ovviamente colpito anche
le vendite di prodotti discografici e in generale le espressioni artistiche e
ciò con danno per cantanti e musicisti, organizzatori di concerti e fruitori
stessi.
Una
scelta come quella del Live music act è sicuramente auspicabile anche per l’Italia
dove, anzi, la burocratizzazione e i costi della musica live per bar e locali sono
presumibilmente maggiori dell’Inghilterra…
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