Hai
portato i tuoi passi nel bosco. Hai ascoltato le voci della natura di notte.
Hai dolcemente inclinato il capo appoggiandoti alla sua spalla e subito ti sei
addormentata. Dovevi lasciare che le forze ti abbandonassero, che il corpo
cedesse al sonno. Non dovevi più sentire quei pensieri pulsare strazianti alle
tue tempie.
Lui
ti ha accompagnato nella corsa. Ha accolto la tua stanchezza. Ha accarezzato la
tua paura. Ha sofferto il tuo dolore. Ha amato la tua disperazione.
Nel
silenzio aveva guardato tante volte la tua fatica, in fondo agli occhi, in un
gesto. E spesso ti aveva sorpreso assorta e lontana, vinta dal tarlo. Ora
poteva starti accanto, con il calore di un braccio a cingerti la vita e le
labbra a sfiorare la tua fronte. Ora poteva addormentarsi con te certo che
stavi godendo di quell’amore smisurato.
Ancora
una volta rispettava profondamente. Sapeva che l’amore non guariva lo strazio
ma adesso sentiva quanto sollievo potesse dare, quale rifugio potesse essere. E
le lacrime bagnarono il suo viso e il tuo. Non più di tristezza, non più di
insofferenza. Lacrime di incanto e intimità. Lacrime di felicità.
passa da me, c'è il premio Dardos per te!
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