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martedì 23 ottobre 2012

Solo scarpe rosse


Un vezzo. O, come lo chiami tu, la nota a contrasto. Se piovono tante parole su un silenzio, il silenzio è già passato, memoria, parentesi chiusa. Una parola invece, una sola, lo rompe e poi gli resta accanto. Sopravvivono, il silenzio e la parola. Entrambi sospesi tra due suoni, tra due dimensioni, tra due punti interrogativi.
Così le tue scarpe rosse. Una sola chiazza di colore nel nero rigoroso.
Allora spiccano entrambi, il rosso e il nero. Quella disputa tra elementi opposti diventa convivenza, alleanza.
E così confermi quel bisogno. Che un elemento ammetta l’altro. Che un tono non sovrasti l’altro. Che la disciplina delle forme non indulga mai a dimenticare il tocco difforme che può svelare armonia. Che le scelte abbiano un senso di equilibrio che non soffochi lo spirito.
Non hai voluto lasciarla al momento, quella nota. Non è mai beige o verde. Non spezza mai il blu o il bianco. E non ci sono inversioni. Il nero e una chiazza rossa, sempre. Perché  anche il capriccio deve avere una disciplina. Ritmo e conciliazione.
Tu vuoi che tutto ti ricordi che c’è posto per ogni cosa se ogni cosa lascia posto alle altre. E in questo delicato lavoro di cesello sui tuoi passi di vita e nella vita le tue scarpe rosse sono un largo sorriso di promessa e di fervore.
A me piace quella disputa perenne che diventa alleanza. Che forza.

2 commenti:

  1. Le Sue avevano la punta ed il laccetto nero alla caviglia, che dà anche un altro tocco di seduzione. Ammiccando mi diceva adesso a letto metto le tue scarpe. Anche lei amava molto il rosso ed il nero e le usava in ogni modo benissimo in un eterno contrasto come le nostre personalità .
    Pier

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  2. Qualche volta quello che 'esibiamo' ci racconta, Pier. Si, parla per noi. Di personalità, desideri e contrasti.

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