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giovedì 28 marzo 2013

In treno a spasso nel cielo


Con lo sguardo in su e in giù, che tocchi tutto con un dito e non c’è più respiro che non sia un sospiro. Centovalli e il trenino blu, una storia, una favola e un brivido.
Una corsa di acque e rocce, con un pittore
che schizza colori sulla tavolozza e insegue le sagome tortuose del viaggio appeso a un paracadute su un’ottantina di ponti. Luci e ombre di una trentina di gallerie giocano a scombussolare le sfumature e sorridono mentre ti aggrappi per un attimo al sedile. Solo l’affascinato turista ha il guizzo della foto, mai e poi vorrebbe perdere il piacere di rivivere l’ebbrezza, gli altri srotolano lo sguardo come una lingua golosa e si infilano in qualche avventurosa fantasia.
Sull’express è tutto possibile, specie se si tratta di sogni ad occhi aperti. Roba che non puoi narrare, sciaborda nella tua anima come onde sugli scogli e non vuole proprio saperne di portarti parole.
E’ così che capita. Le immagini migliori più
che finire nell’album dei ricordi sono la culla delle emozioni nella quale coricarti di tanto in tanto, da solo, per ritrovarti un po’.
Pensi pure che ce ne siano sempre altre, nuove e sorprendenti, per le quali vale la pena percorrere altri passi in terra e in cielo. Ecco, si, sul trenino delle centovalli, capisci che il mondo ti arriva addosso come la vita, nella natura che non si spiega.

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