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mercoledì 4 settembre 2013

Anima brulla

Cerca di essere indulgente con l’anima brulla. Con chi non ha attenzione per le tue tribolazioni. Con chi non avverte la fatica della tua vita o il fatale risvolto del male che ti sta accanto. Con chi non ha riguardo per le tue lacrime, la tua paura, la tua ansia.
Non capisce, l’anima brulla. Non ha la delicatezza per intuire le sfumature dei momenti, per ubbidire a un silenzio, per scegliere le parole. Non sa neanche fingere garbo o interesse o conforto o ammirazione. Macché. Non conosce il rispetto.
E’ di una freddezza sconcertante, l’anima brulla. E vive con orgoglio la sua insensibilità, la chiama lucidità.
E’ impastato di egoismo, egocentrismo, arroganza, l’anima brulla. Porge a malapena mazzi di fiori nelle occasioni facili e ridenti eppure vanta doti di umanità e lungimiranza. Sublimi discorsi in un mare gelato.
Cerca di essere indulgente con l’anima brulla. Pensa alla povertà del suo cuore, alla cortezza del suo pensiero, all’arcigno confine della sua dimensione vitale. Non avrà mai la fortuna della tua sofferenza, la generosità del tuo spirito, la brillantezza della tua mente.

E sorridi, sempre, all’anima brulla. Non imparerà a ricambiare o a stimarti e, giammai, a fidarsi di te,  ma potrai sperare che la tua virtù prima o poi gli lasci appiccicato addosso il vago desiderio di un’autentica dimensione emotiva.

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