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mercoledì 13 novembre 2013

Un figlio diventa padre

Un figlio dice al padre bisognoso: mi hai sempre deluso, arrangiati, io devo pensare alla mia vita. Il padre soffre e tace. Sa di averlo deluso ma non riesce a liberarsi di tutti gli errori che ha addosso e dell’orgoglio cocciuto che li ha causati.
Il tempo passa, il padre ha più bisogno, il figlio è più deluso. E la vita si fa avanti. Esorta il figlio insinuandosi nei pensieri di ogni giorno: lascia da parte il rancore e, soprattutto, l’arroganza. Se non è amore sarà pietà. Davvero riesci a non aiutarlo?
Il figlio fa il muso duro pure al suo cuore e non cede. Fino a quando saranno i figli, un giorno, a bussare alla sua coscienza: papà come sta il nonno?
Non lo so, risponde loro infastidito.
Stai tranquillo papà, noi sappiamo che a te non capiterà.
Cosa? Grida quasi il padre/figlio.
Di avere dei figli che non sanno come stai, risponde uno.
Se avrai bisogno, noi ci saremo, aggiunge l’altro.
Mi sono meritato il loro affetto e il loro rispetto, pensa l’uomo bruciando subito il soffio del rimorso.

I figli sorridono: è il tema che dobbiamo scrivere per domani, papà. E vogliamo prendere un buon voto. La maestra sarà felice della nostra bontà e della nostra piccola saggezza. Si è tanto prodigata a insegnarci a non essere egoisti, spietati, freddi, ostili. E a non disprezzare chi è in difficoltà. Sicuramente anche il nonno sarebbe fiero di noi.
Racconto realtà liberamente ispirato dalla storia di Paolo, l'uomo figlio e padre, oggi "ravveduto" e felice. Scritto per suo espresso desiderio.

4 commenti:

  1. I rapporti tra padri e figli è spesso- quasi sempre- irto di conflitti che il tempo non appiana, anzi acuisce ulteriormente. Chi non riceve amore si sente in diritto - in dovere - di contraccambiare con uguale moneta, questa è la realtà delle cose. Resta la speranza che il circolo vizioso possa spezzarsi, e sono i bambini ad avere questa opportunità preziosa.

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  2. Pim, presumo sia proprio così. Ma nell'estremo bisogno...c'è da augurarsi che un figlio diventato padre capisca che l'aiuto che nega, un giorno potrebbe essere negato a lui.
    A prescindere poi da quello che può fare per paura di andare incontro alla cattiva sorte, il figlio diventato padre può arrivare a pensare che, tutto sommato, morire con la coscienza pulita è "rasserenante"...

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  3. A volte però si danno tantissime possibilità di non deludere più, di non dire mezze verità, e nonostante questo si hanno continue delusioni! E' vero.. il pensiero è sempre lì: 'Chissà dov'è, come sta, cosa sta facendo'.. Però quando hai una tua famiglia devi cercare di stare bene per i tuoi figli, e non hai più voglia di essere continuamente deluso dall'uomo che dovrebbe amarti incondizionatamente per quello che sei, e non per quello che hai!
    Forse basterebbe solo un po' più di sincerità e umiltà.. poi tutto il resto verrebbe da solo! Basta ammettere gli sbagli del passato e del presente.. e poi qualunque figlio aiuterebbe il padre! Senza ipocrisia è tutto più semplice!

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  4. Anonimo, sono assolutamente d'accordo, su tutto.

    Infatti il problema del padre di Paolo era proprio che non sapeva essere umile e sincero.
    Il racconto è ovviamente romanzato e stringato ma la vicenda è stata lunga, da quel che mi ha narrato. Attraverso lo stimolo dei nipoti il figlio-padre ha deciso di aiutarlo ma affrontandolo ovvero "costringendolo" ad ammettere la realtà. Così il padre si è liberato dalla catena delle bugie. E' vissuto ancora pochi anni ma sereno. Adesso non c'è più e Paolo è felice di averlo accompagnato alla fine dei suoi giorni.

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