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sabato 14 marzo 2015

Il ritratto: Antonio Mesisca, il social killer

E’ un assassino buono, Antonio Mesisca. Magicamente lascia in vita le sue vittime. Potrebbe però tenere corsi come social killer. Il suo mestiere è inchiodare allo schermo: chi conosce il mestiere vero può anche ridere ma, assicuro, la connessione è puramente casuale.
Mischia (minchia è solo per chi non conosce lui, il Mesisca), che personaggio.
Ci sa fare su facebook perché ha un cuore di panna acida –non inacidita, acida- capace di un’ironia dolce decisamente dirompente. Mica prende tutti per il naso, macché, spruzza indulgenza e umorismo in proporzioni perfette. Conosce i suoi polli, cioè conosce l’utente medio dei social e, of course, il costume, sa giocarci con sapiente arguzia, si tiene a debita distanza dall’uso sconsiderato del diario pubblico.
Già, la pagina del Mesisca è un bailamme di tiro al bersaglio e carezze, punti interrogativi ed esclamativi. Da buon osservatore della fauna internettara prende amabilmente di mira tutti, dalle gattare ai gustosi viziosi di ogni genere e tipo. Entra ovunque, nelle pieghe del supermercato, nell’intimità, nelle questioni sociali, con il dito morbido e sinuoso, quello che più che mettere all’indice (pur se di dito si tratta) blandisce, scherza, ammonisce col sorriso.
Lucido e sempre sul pezzo. Mischia, di notte immagino il Mesisca che si informa per non perdere un colpo. Mai banale ma sempre fresco e immediato.
Tastiera siluro, il social killer. Con la battuta sciolta e la relazione perennemente cordiale. Eh si, non si inalbera lui. Chi di social ferisce così bene sa incassare, altrettanto bene, qualsiasi colpo.
Che poi…chi dovrebbe infierire su un killer così garbatamente frizzante e graffiante?
E’ una boccata d’ossigeno! Puoi avere addosso un attacco di noia mortale o qualche angoscia ingombrante eppure con lui un mezzo ghigno ti esce. Finalmente, ti scappa di sussurrare con sollievo. Qualcuno che sa usarlo, facebook. Per studiare il piccolo grande mondo che gli ruota intorno, per distogliere lo sguardo dall’ombelico, per svagarsi e svagare, per sollecitare qualche pensiero fuori ordinanza, per non accumulare troppi vaffa inespressi.
Da scrittore votato alla chiara fama non è poco. Anzi. Il Mesisca esercita il diritto dovere di conoscere ‘lagggente’ fino in fondo, in quei meandri che uno dice figurati se scopri su facebook e invece è proprio lì che incontri se li sai leggere…tutto d’un fiato.  
Certo c’è stoffa da vendere, in intuizione. Perché bisogna cogliere tutto per far
partire il guizzo sagace. E il Mesisca è uno che fa meravigliosamente equilibrismo tra pieghe brutte e risvolti entusiasmanti, tra amarezza e allegria. Alla fine, diciamolo, il segreto di una vita sostenibile è nella leggerezza intelligente del Mesisca che, mischia, non si monterà la testa neanche questa volta…
Altro che onore al merito, mio caro, tu sei il mio antistress. Mi riconcili, non poco, con certe derive social: con te c’è lo sfizio del lato B. No, non è il culo dai, è solo il rovescio della medaglia, la risata che ci salva del delirio.

Mischia, mi tocca ringraziarti. Chapeau.
p.s. continua a seccare tutti, mi raccomando.

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