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mercoledì 15 maggio 2013

L'ape mi piace


Non so come ancora mi piaci, Ape.
Tu sei quella dello scontro, quella dell’orribile ricordo. Con tutto il piombo che portavi altro che finire chissà dove, hai retto all’urto, ad accartocciarsi è stata la macchina sulla quale viaggiavo. Dopo tanti anni ancora ci penso, qualche volta sento pure il rumore. E quelle foto, terribili, non riesco a strapparle.
Eppure ancora mi piaci, Ape. Forse perché la colpa è stata di quella guida maldestra, di quel carico che quasi ti schiacciava a terra, fosse stato solo per te non avrei quella disavventura nell’album della memoria. E così anche oggi ti guardo e sorrido.
Ape, il mezzo da lavoro. Ape, ti vedo con il volante tra le mani robuste di un viso con le rughe, chissà perché. Ti vedo trasportare attrezzi e masserizie. Semplice, asciutta e scattante. Con quel rombo da moto su quello scheletro essenziale, con quell’andatura sbilenca che ti fa tremare. Roba da emozione storica.
E mi piace chi ti conserva con cura. Tra le viuzze strette con le salite impervie, sotto il sole che cuoce il braccio fuori dal finestrino. Tu sei stata un’invenzione geniale ma, soprattutto, sei un pezzo di cuore. Anche di quello ferito da quel botto clamoroso. Perché quando ti ho visto là, a ingombrare la strada, ho avuto paura che ti avremmo travolto e distrutto. Non è andata proprio così, ne sei uscita meglio del bolide e di me e, tutto sommato, ne sono felice.

2 commenti:

  1. Un trabiccolo instabile e pericoloso, l'Ape. Non riesco a trattenere gli improperi quando, su una strada di montagna o di campagna, ne incontro una che con la sua lentezza mi costringe a un'andatura da lumaca. Eppure è un mezzo carico di memoria, richiama a tempi passati nei quali la velocità contava meno dell'utilità.

    (P.S.: Spero che tu non ti sia fatta troppo male...)

    P.

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  2. Si, pericoloso in effetti. Ne so qualcosa! Mi sono fatta male, molto male, tanti anni fa, ma il cielo ha voluto che nonostante tutto il vetro in faccia non mi è rimasto che qualche segno quasi invisibile ;)
    Però è un pezzetto di memoria appunto e continua a piacermi.

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