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giovedì 3 ottobre 2013

Portentosa lingua

La memoria srotolata come la lingua sul gelato che cola lungo il cono. Il gusto e l’effetto. Come edera arrampicata ad abbracciare il muro nel complice sussurro di foglie.
Non ci sono cocci ma tasselli da incastrare. Con la pazienza che arriva alle mani perché l’amore ti fa mettere cura. Scarti i baci per leggere il pensiero, quello che se è buono raddrizza qualsiasi giornata. E la lingua raccoglie ancora i piaceri, generosa te li fa scivolare dentro.
Valle a spiegare diversamente le emozioni, quelle che aprono i cassetti e saltano fuori. Quando meno te l’aspetti. Proprio perché non te l’aspetti, forse.

Le sensazioni che te ne fanno rimbalzare addosso altre mille. Le rime perfette in punta di penna senza che il pensiero le abbia cercate. Incanto della realtà, che la sa assai più lunga dei parti mentali.

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